I paragrafi precedenti sono serviti per fornire le informazioni di base, ad introdurre l’intervento relativo all’incontro “Conoscere per Crescere”, il 18 Gennaio 2009, organizzato dall’Associazione Politica “Amici di Beppe Grillo di Roma” per presentare gli argomenti per le Liste Civiche a 5 Stelle: energia, rifiuti, etc…
La connettività è il problema meno sentito a Roma, perché esiste un’ottima copertura, e un’ampia offerta per la connessione.
Ma cosa si nasconde dietro la stella della connettività?
Nel Settembre del 2006 dal suo blog Beppe Grillo lancia l’iniziativa Share Action, con la quale richiede a tutti gli azionisti Telecom di delegargli la rappresentanza nell’assemblea, con lo scopo di raggiungere un numero di azioni tale da consentire a lui, e quindi a tutti coloro che abbiano aderito, di sfiduciare i membri del Consiglio di amministrazione.
Durante l’assemblea degli azionisti, prende la parola e accusa l’intero Consiglio di Amministrazione di manifesta incapacità manageriale.
Questo perché nel 1997 venne attuata dal governo la privatizzazione delle comunicazioni, che di fatto ha svenduto tutta la rete costruita con fondi statali, dando il via ad una serie d’anomalie tutte italiane.
Le reti hanno forti costi di costruzione, che rendono difficilmente replicabile una seconda rete altrettanto estesa e capillare, quindi è improbabile avere due o più proprietari di grandi reti.
In questo senso, più volte l’Agcom ha ribadito che la rete su doppino non è replicabile; e a proposito di telecomunicazioni e altre infrastrutture, la rete è equiparata ai monopoli naturali.
Nel primo caso una questione economica crea un “monopolio naturale”, mentre nel secondo caso si fa riferimento ad un’impossibilità di duplicazione fisica per la natura e tecnica per l’uomo.
Un’ipotesi di soluzione potrebbe essere la separazione fra proprietà delle infrastrutture e gestione, in questo modo si possono conciliare queste due esigenze, attraverso una proprietà “italiana” e una gestione aperta anche a operatori esteri.