Il WiMAX è una tecnologia che consente l’accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili che può essere utilizzato su diversi tipi di territorio.

Relativamente alla portata dati su Wikipedia troviamo :

“La tecnologia supporta velocità di trasmissione di dati condivisi fino a 70 Mbit/s in aree metropolitane. La tecnologia di Wimax non richiede necessariamente visibilità ottica, ma senza di essa le prestazioni sono decisamente inferiori e la connettività ristretta ad aree limitate. Secondo i proponenti di WiMAX l’ampiezza di banda sarebbe sufficiente a supportare simultaneamente almeno 40 aziende con connettività di tipo T1 e 70 abitazioni con connettività al livello di una DSL da 1 Mbit/s.”

Le frequenze liberate del WiMax dal 2007, sono state oggetto di un bando di gara per l’utilizzo civile, in passato erano utilizzate a scopo militare per la trasmissione di dati.

Il discorso del WiMax si inserisce in una delle tematiche principali trattate da Beppe Grillo, quello della connettività.

Lo strumento WiMax è probabilmente il metodo più flessibile e immediato per portare una connessione a larga banda, nelle zone del paese con minore densità abitativa, ovvero, quelle che non danno convenienza alle compagnie telefoniche presenti sul mercato. Di affrontare nuovi investimenti in termini di ritorno dell’investimento, di stendere, ad esempio nuove infrastrutture come i cavi a fibra ottica.

Questo è una violazione del diritto ad avere accesso a servizi e informazione legati alla connettività.

Gli investimenti necessari per diffondere questo tipo di tecnologia sono estremamente ridotti rispetto alla connettività via cavo e di facile realizzazione in quanto necessitano di infrastrutture molto più leggere e meno invasive.

Il Wi-Fi è uno standard pensato per reti casalinghe o comunque interne, mentre il WiMAX per reti esterne, con distanze raggiungibili anche di molti chilometri.

Vari standard offrono diversi tipi di accesso, mobile (simile a quello fatto con telefono cellulare) o fisso (in alternativa a quello realizzato con cavi).

Per la facilità d’uso e i bassi costi del Wi-Fi, è usato per fornire accesso a internet a terze parti all’interno di una stanza o di un edificio. Questo rappresenta la reale misura della sua abilità a fornire servizi commerciali o di internet mobile. Non è facile usare Wi-Fi per dare accesso al di fuori della proprietà.

La differenza tra WiMAX e Wi-Fi è. Che il primo può usato per fornire servizi su ampia scala, in quanto il sistema cellule permette trasmissioni contemporanee non senza interferenze, (TV, telefonia, accesso ad internet, ecc.) mentre il secondo è usato dagli utenti per espandere una piccolo rete, per questo motivo il WiMax si presta ottimamente come strumento complementare alla connessione via cavo nei centri urbani, per l’erogazione di servizi in aree pubbliche  e per dare un’alternativa alla connessione via cavo nelle abitazioni private, connessione vincolata al problema dell’ultimo miglio.

Come afferma Wikipedia alla voce sul WiMax, è possibile fornire copertura a banda larga per un raggio molto ampio (fino a 50 km), rispetto a sistemi precedenti, da ciascuna stazione. Questo comporta  la possibilità di ridurre la forbice del digital divide.

Per digital divide si intende le divisione tra le persone che possono accedere alle tecnologie in generale e quelle che ne sono escluse.

Considerato l’ambito regionale un’ipotesi di utilizzo del WiMax si potrebbe integrare in un’architettura per i servizi a larga banda, mentre si potrebbe pensare alla copertura della zone urbane e delle zone a bassa densità abitativa col WiMax e per la copertura delle aree pubbliche interessate a servizi di connettività col WI-FI.

Una simile alternativa creerebbe una più equa condizione di concorrenza per la copertura dell’ultimo miglio.

Per l’assegnazione delle frequenze per il WiMax si è tenuta un’asta pubblica.

Nel concorso d’asta come è noto, c’erano i diritti d’uso delle frequenze nella banda 3.4-3.6 GHz, suddivisi in “blocco A”, “blocco B” e “blocco C”.

Come stabilito dal Ministero, le licenze avranno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, saranno rinnovabili e non potranno essere cedute a terzi senza una preventiva autorizzazione del Ministero.

“Trascorsi i 30 mesi dal rilascio del relativo diritto d’uso, gli aggiudicatari che non utilizzino completamente le frequenze assegnate, sono tenuti a soddisfare richieste di soggetti terzi di accesso alle frequenze stesse, sulla base di negoziazione commerciale”.

A questo punto non resta che vedere come e quando gli operatori realizzeranno la copertura di propria competenza e a quali condizioni commerciali si proporranno ai private cittadini e alle imprese. Da questo, dalle performance dei network che porranno in essere e soprattutto dalle tariffe e dalle modalità di accesso che prevedranno per clienti e partner dipenderà il futuro del WiMax, e la possibilità che possa davvero trasformarsi, come dice il Ministero, nell’arma definitiva contro il digital divide.