Hacker: Questione di ETICA

Il vero hacker non ha morale e non censurerebbe mai delle informazioni o delle idee, di qualunque tipo.

Facciamo un esempio estremo:
Un’iniziativa del sacerdote italiano Don Fortunato che nel gennaio del 1998 formò il “Comitato di resistenza contro il Fronte Liberazione Pedofili” e chiese l’aiuto della comunità hacker per smascherare e denunciare i pedofili su Internet e oscurare i loro siti fallì miseramente, fu supportata soltanto da sedicenti hacker di scarsa abilità.

Peraltro chi abbraccia quest’etica e’ per sua natura tollerante e difficilmente si arrabbia, ma si irrita con persone o incarichi che gli fanno perdere tempo.

Ci sono però delle cose che non possono assolutamente sopportare. Una di queste è sicuramente la menzogna, soprattutto nei loro confronti: puoi dire tranquillamente che sono degli imbecilli è un’opinione dopo tutto e come tale va rispettata, ma non puoi dire che rubano galline od evitare un contraddittorio facendo insinuazioni senza mai rispondere concretamente e cancellarlo da uno spazio nel quale è ospite.

Tuttavia anche in questo caso, e’ difficile per coloro che seguono questa via spaccano il sito per cancellare qualcosa di falso sul loro conto. E’ più probabile che rispondano su un altro sito in cui affermano la loro verità.

Nondimeno l’intromissione può essere usata come forma di protesta: impadronirsi e modificare siti di notissime società e enti governativi o militari può essere un modo di rendere pubbliche certe ingiustizie, soprattutto attacchi alla libertà di informazione o di espressione, o violazioni dei diritti umani.

Come sta avvenendo in questo periodo, la rete di hacker globale Anonymous ha attaccato il sito del governo www.governo.it e il portale italia.gov.it, rendendoli irraggiungibili per molti minuti con la semplice modalità della negazione del servizio (DOS) e rivendicando l’assalto con il seguente messaggio:

Il nuovo governo si e’ presentato con l’aspetto frigido di chi non avendo mai praticato la politica dovrebbe risultare esente dalle tentazioni che noi italiani ben conosciamo. Sventolando parole a lungo agognate quali equita’, giustizia sociale e rigore. Ebbene di queste non s’e’ ancora vista l’ombra, escluso il contegno con cui vi presentate ai media. Sappiate che siete sotto osservazione da piu’ parti, e che non basteranno quattro buoni propositi.

Alla completa mancanza di morale, ma, soprattutto di moralismi, si supplisce con un profondo senso etico, che nei più convinti ha qualcosa di religioso.

… tanto per bilanciare l’esempio di partenza. B)